Voglio spiegarti perché WordPress non è gratis. Prima vediamo cos’è, a cosa serve esattamente e come è sviluppato. E poi capiremo perché WordPress non è gratis.

WordPress in 8 parole

Per chi non sapesse cosa sia esattamente WordPress provo a spiegarlo in breve: è uno strumento per pubblicare contenuti in internet.
Nasce per pubblicare articoli di blog, come un diario personale diviso per mese e anno. Poi nel tempo ha implementato nuove funzionalità per creare landing page, testate giornalistiche, raccogliere contatti… fino ad avere funzionalità addirittura di ecommerce.

Ad oggi è la piattaforma di gestione dei contenuti più utilizzata in internet, con più del 30% dei siti internet realizzati proprio con questo sistema.

Proviamo ad entrare nel dettaglio con un esempio.
Sei appassionato di motori, hai raccolto riviste, partecipato a raduni, visto gare automobilistiche e ti piace pure scrivere articoli su qualche rivista di settore. Tutto il materiale raccolto rimane in gran parte sconosciuto al pubblico. Alla fine degli anni 90 però, con l’avvento di internet, decidi di rendere disponibile online il tuo sapere, esattamente come ha fatto Aranzulla con il suo blog dedicato all’informatica per esempio (leggi qui la storia di Salvatore Aranzulla).

Fino ai primi anni 2000, pubblicare contenuti, foto e video era molto macchinoso. Tenerli organizzati, farli trovare dai motori di ricerca e farli navigare facilmente dagli utenti richiedeva conoscenze tecniche (oppure l’ingaggio di uno sviluppatore web con costi proibitivi per un hobbista).

Ma nel 2003 Matt Mullenweg e Mike Little inventano WordPress, una piattaforma di creazione, gestione e pubblicazione articoli (quello che in gergo tecnico viene chiamato CMS = Content Management System). Permette a tutti di diventare blogger, di promuovere passioni, aziende e vendere online, proprio come ha iniziato Chiara Ferragni, pubblicando i suoi scatti fino a creare un impero.

Tutte queste funzionalità si usano in maniera semplice, senza dover conoscere codici e linguaggi di programmazione. L’installazione di WordPress è guidata se non addirittura automatica e in pochi minuti siete operativi.

Come puoi immaginare il successo di WordPress non ha tardato ad arrivare, dovuto proprio agli strumenti per pubblicare contenuti rapidamente e gratis. Facile installazione, interfaccia intuitiva, compatibilità con la maggior parte degli hosting, buona sicurezza di base e aggiornamento continuo. Queste sono le caratteristiche  vincenti che hanno aiutato internet a diventare più “accessibile” ai profani e hanno fatto aumentare i contenuti all’impazzata.

Ora ti faccio una domanda

Perché dovrebbe essere gratis? Da anni, forse da sempre, su internet si cercano prima le cose gratuite e se proprio non si trovano, si cercano quelle che costano meno del negozio sotto casa. Nell’immaginario collettivo il materiale su internet costa molto meno che in negozio, e eliminare costi di magazzino e di personale giustificano in parte questa tesi.

 

Però, forse per colpa dei servizi gratuiti incredibilmente potenti, come Google, Facebook, YouTube, forse perché Amazon ha spazzato i negozianti con prezzi imbattibili e spedizioni gratuite, siamo abituati bene (o male, dipende dai punti di vista) portando a cercare spesso soluzioni a costo zero.

Ma non mi hai ancora risposto. Perché dovrebbe essere gratis? Spotify è gratis, ma ti fa ascoltare le pubblicità, Facebook è gratis ma rivende spazi pubblicitari, Google anche e rivende le prime posizioni. WordPress invece non ha pubblicità. Come fa a mantenersi?

Per capirlo devo aggiungere un pezzetto alla sua storia: vista la bellezza e l’innovazione del progetto, presto si unirono altre persone. Il gruppo di sviluppatori, per lo più volontari, contribuì alla crescita della piattaforma di blogging, fino a farlo diventare un prodotto davvero potente. Da due fondatori, la comunità si popolò in maniera virale fino a contarne oggi migliaia in tutto il mondo. WordPress occupa una bella fetta di mercato tra le piattaforme di blogging e inevitabilmente qualcuno inizia a pensare servizi a pagamento: alcuni sviluppatori creano pacchetti per “abbellire i blog” (quelli che vengono chiamati temi), altri sviluppano pezzetti di codice da integrare alla piattaforma, per aggiungere funzionalità (i cosiddetti plugin).

I temi di WordPress

Un tema è come l’allestimento di un’automobile: scegli il colore, alcuni accessori, alcuni optional, ma devi sempre fare benzina, accendere e partire. Allo stesso modo per i siti internet creati con WordPress, è possibile cambiare la grafica e l’impaginazione, stili, font e colori… ma il cuore della piattaforma resta un “sistema di gestione dei contenuti“. La cosa vincente dei temi è che la scelta non è permanente, quindi dopo tempo, per ragioni di brand, tecniche o strategiche è possibile cambiare aspetto al sito, in maniera (quasi) indolore.

Un consiglio: proprio come il cuore di WordPress, anche i temi subiscono spesso aggiornamenti. Evita di installare temi troppo vecchi e verifica la compatibilità con l’ultima versione di WordPress. Stessa cosa vale per i plugin che, se non sono aggiornati, minano la sicurezza del sito molto facilmente.

temi e plugin aggiornati.

I plugin

Quando il tuo progetto ha esigenze particolari (come un ordinamento degli articoli per titolo, invece che per data, ad esempio), oppure hai un sito multi autore e hai bisogno di inserire un box autore alla fine di ogni articolo, è sufficiente cercare o creare il codice che risponde alle tue richieste. Questo pezzo di codice viene chiamato plugin.

Tranquillo, ce ne sono già a migliaia nel repository ufficiale di WordPress  (l’archivio dei temi e plugin), ma se proprio non lo trovi, puoi farne progettare uno specifico da un programmatore.

L’installazione di solito è semplice e il funzionamento immediato.

Siccome alcune funzionalità sono molto richieste, la community ha creato plugin di uso comune e li ha rilasciati gratuitamente. Quelli invece più complessi, specifici e con caratteristiche professionali sono quasi sempre a pagamento.

Temi e Plugin a pagamento

Visto che puoi personalizzare l’estetica del sito installando un tema e aggiungere funzionalità installando dei plugin, puoi immaginare che alcuni di questi prodotti siano più sicuri, aggiornati, completi e affidabili. Molti prodotti base come ti dicevo sono gratuiti e risolvi il 90% dei problemi, ma sono sempre molto semplici e limitati, ovviamente. Per tutti i progetti di lavoro, dove si vende un servizio o anche solo l’immagine dell’azienda, si devono avere risultati certi, funzionali e prestazionali.

Così alcuni temi ed alcuni plugin hanno anche una versione completa a pagamento, che permette di usare tutte le funzionalità e di ricevere assistenza dagli sviluppatori.
I prezzi dei plugin e dei temi premium, possono variare da pochi euro fino a centinaia.

Quando acquistate un tema o un plugin WordPress ufficiali, siete quasi certi che non contenga virus e non ci sia codice malevolo. Sconsiglio vivamente di acquistare prodotti modificati o in nero.

Sicurezza

Alcuni problemi sulla sicurezza possono sorgere se hai alcune di queste situazioni:

  • Server / Hosting obsoleto o scadente
  • Mancanza di un certificato SSL per criptare la trasmissione dei dati (https)
  • Password troppo semplici
  • Temi e plugin non ufficiali o modificati da terzi
  • Versioni non aggiornate di WordPress, dei temi o dei plugin
  • Troppe persone come amministratori
  • Non hai plugin come firewall e contro il brute force
  • Non hai backup regolari (copie del sito da archiviare)

Spesso il software stesso presenta delle falle all’origine, ma la community è molto attiva e rilascia versioni minori in poco tempo. L’aggiornamento rimette tutto in sicurezza ed è gratuito.
Questo è fondamentale per tutti quei siti di business o che contengono dati e informazioni rilevanti, personali o sensibili. Ci sono esempi illustri che utilizzano WordPress come sistema di gestione e pubblicazione contenuti, nonostante  redazioni complesse (vedasi testate giornalistiche) .

Complessità

Se l’hai usato, installato o modificato sai sicuramente di cosa parlo: nel 2019 WordPress è arrivato alla sua 5 versione ed è molto più complesso della prima release.
La sua grande articolazione è dovuta al fatto che un software deve sottostare ai tecnicismi della rete, a criteri di sicurezza, essere compatibile con un sacco di elementi, essere uguale per tutti e allo stesso tempo tradotto o traducibile in molte lingue. E poi è in continuo aggiornamento, perché cambiano le esigenze, le caratteristiche tecniche, ma anche le mode e le tendenze.

Immagina che il blog come modello di pubblicazione passi di moda, morirebbe il nocciolo di WordPress, il motivo per cui è nato. Oppure gli ecommerce vengono spazzati via da Amazon e Google Shopping e woocommerce viene abbandonato. Insomma è soggetto a tanti fattori non controllabili. Per questo motivo non poteva restare una cosa a sé stante, ma è diventato un animale che continua una metamorfosi per modificarsi e adeguarsi alla rete e alla società. Ecco perché si continuano a sviluppare temi e plugin per seguire le tendenze di mercato.

Per mettere in ordine tutte questi aspetti, valorizzare le persone che ci lavorano, assicurare un futuro e un aggiornamento continuo, il software WordPress deve avere delle entrate e una licenza.

Licenza

WordPress è un software Open Source. Quindi sei libero di utilizzarlo, modificarlo, svilupparlo ulteriormente e ridistribuirlo nel modo che preferisci. Per assurdo potresti anche rivenderlo. Ovviamente è folle perché essendo un software libero, nessuno lo comprerebbe. Infatti le aziende vendono servizi connessi, temi, plugin, corsi… tutte cose di cui ti parlo tra poco.
La licenza di WordPress è la GPL (General Public License) e prevede che il software sia gratuito, ma ogni modifica , aggiornamento e sviluppatore vengano inseriti nella lista degli sviluppatori e il tutto sia ridistribuito con la stessa licenza.

Come si mantiene WordPress?

Per capire come possa stare in piedi una comunità di sviluppatori e un prodotto così complesso, bisogna spiegare la differenza tra wordpress.org e wordpress.com

wordpress.org è il sito ufficiale dove poter scaricare l’ultima versione, avere notizie e tutta la documentazione necessaria.

wordpress.com invece è un’azienda che fornisce servizi di registrazione domini, hosting, installazione, assistenza e promuove la piattaforma WordPress.

Il progetto wordpress.org, tra donazioni, eventi, collaborazioni sopravvive. Mentre la società del .com fattura milioni di euro, perché molti utenti che approdano sul sito, pensano che sia necessario usare i loro servizi affinché tutto funzioni. In realtà, mi scuseranno i signori del .com, ma le cose funzionano bene, anzi meglio, su hosting di terze parti, come Shellrent, Serverplan, Iweblab, VHosting, ecc…

Questi servizi costano meno dell’equivalente su wordpress.com e sono indipendenti, quindi potete migliorarli, ridurli, farne backup, accedere dall’esterno con molta più facilità ed elasticità e soprattutto esportare i contenuti quando volete, con varie metodologie:

  • tramite la funzione di esportazione di WordPress
  • tramite ftp e dump
  • tramite plugin di backup o esportazione

Il mio consiglio: è scegliere un dominio e un hosting presso terzi, e installare il cuore di WordPress gratuitamente. Peraltro, vista la sua grande diffusione, la maggior parte degli Hosting dispone di un’installazione automatica di WordPress e di un servizio assistenza.

hosting indipendente

Esempi di siti in WordPress

Per tutti coloro dubitano della versatilità o della potenza di WordPress, riporto alcuni progetti editoriali sviluppati con la piattaforma WordPress (ad ottobre 2019).

Ford, Pepsi, Sony, Diesel, Wired, Time, Wall Street Journal, New York Post, Il fatto quotidiano, Rolling Stones, Roberto Saviano, Matteo Renzi, Sylvester Stallone, Justin Timberlake, AMD, Microsoft, McAffee, TechCrunch e addirittura il team della NASA.

Se vuoi scoprire se un sito utilizza un CMS e in particolare WordPress, puoi andare sul sito https://whatcms.org/ e scrivere l’indirizzo che vuoi analizzare.

Se un un sito è fatto con il CMS più famoso e vuoi sapere che tema WordPress ha usato, vai su https://whatwpthemeisthat.com/ e fai la stessa operazione. Certo copiare un tema altrui, magari per un settore identico non è il massimo, ma può essere fonte di ispirazione e di reverse engineering (smontare un servizio per capirne il funzionamento).

Alcune informazioni tecniche per i più curiosi

  • Tutti coloro che sviluppano una parte del CMS vengono inseriti nella lista degli sviluppatori.
  • Puoi scaricare il cuore di WordPress nella sua ultima versione dal sito https://wordpress.org/
  • Se ti serve una versione precedente vai su https://it.wordpress.org/download/releases/
  • Sempre sul sito ufficiale trovi molti temi e plugin gratuiti, sviluppati dalla community
  • Gli sviluppatori WordPress condividono la passione per la musica jazz ed i nomi delle versioni sono di musicisti jazz
  • WordPress è sviluppato in linguaggio PHP e funziona su un database MYSQL.
  • Nel 2007 PC World ha indicato Mukllenweg come il sedicesimo uomo più importante della rete

Miti da sfatare su WordPress

Adesso che sai com’è nato, facciamo un ripasso sfatando alcuni miti e leggende che girano sul web, così ti togli definitivamente dubbi su cos’è WordPress, a cosa serve e come usarlo.

  • Con WordPress posso fare solo blog?
    Assolutamente no! WordPress può sfruttare la sua versatilità per diventare un e-commerce, un sito istituzionale, un sito web personale e tante altre cose, come landing page, aree riservate, forum, ecc.
  • Gratis vuol dire scarsa qualità?
    Ovviamente no!
    In rete è piano di esempi di software e siti gratuiti che fanno un ottimo lavoro. Ma per raggiungere questi risultati probabilmente hanno investito tempo ed esperienza (proprio come la comunità di sviluppatori WordPress).
  • WordPress non è sicuro.
    Come ogni software e piattaforma in rete, ha i suoi lati deboli e può essere vulnerabile. Tuttavia, tramite alcuni accorgimenti diventa abbastanza sicuro come la media dei software in circolazione. Poco prima trovi la sezione dedicata alla sicurezza con alcuni consigli.
  • WordPress va bene solo per piccoli progetti?
    Assolutamente no
    . Ci sono esempi illustri di grandi portali ed ecommerce realizzati interamente in WordPress e che sono sotto gli occhi di tutti, come Il Fatto Quotidiano, Ford, Wall Street Journal, ecc.
  • È facile creare un sito in WordPress?
    Se intendi mettere qualcosa in rete in poche ore, sì. Quindi la semplicità dell’installazione illude che un sito si produca in poche ore. La realtà è che apoena c’è un intoppo si perdono giornare a sistemare, la personalizzazione richiede capacità tecniche e il posizionamento nei motori di ricerca non è automatico. Il tuo sito non lo vedrà nessuno. E quindi si arriva a capire perché in realtà WordPress non è gratis.

Il vero costo di WordPress: il tempo

Adesso finalmente arriviamo alla famosa questione: WordPress è gratis? In senso stretto è un software con licenza libera, ma il vero costo è il tempo che utilizzi giornalmente per capirlo, testare, installare, modificare, creare contenuti, posizionare il sito sui motori.

E poi devi considerare che per pubblicare un sito serve un dominio (es: aspiriner.it) e un hosting (ovvero un’azienda che tenga in vita il sito e a posta elettronica. Consiglio Shellrent).

Inoltre scoprirai in fretta quanti temi e plugin a pagamento siano decisamente più completi e prestazionali, abbandonando definitivamente il mondo del gratuito.

Ma la questione che mi sta più a cuore è il tempo. Con la scusa che il cuore di WordPress si può scaricare e utilizzare liberamente, si perde di vista tutto il tempo che si dedica a questa attività invece che concentrarsi sulle dinamiche aziendali, i dipendenti, i fornitori.

Ho visto imprenditori provare a farsi il sito in casa, per risparmiare il costo dello sviluppatore e dell’esperto SEO, passando sere, settimane e mesi, per avere un prodotto mediocre, poca visibilità, problemi di sicurezza e un’immagine aziendale poco professionale.

Vale davvero la pena, per un albergo, un libero professionista, un’industria mettersi a progettare il sito da soli?

ABBIAMO PARLATO DI:

  • WordPress
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  • plugin
  • sviluppo web