Cos’è il marchio? Una frase per definire di cosa parliamo. Il marchio è un segno o una scritta che distingue i prodotti o servizi di un determinato imprenditore dagli altri. La legge offre agli imprenditori la possibilità di tutelarsi depositando la registrazione del marchio presso l’Ufficio Brevetti e Marchi (UIBM). In questo articolo troverai tutte le informazioni sui vantaggi, sul processo e sui costi della registrazione di un marchio.

come registrare un marchio

Perché registrare un marchio?

La registrazione del marchio conferisce al suo titolare il diritto di farne uso esclusivo. Il titolare di un marchio registrato potrà impedire a terzi di commercializzare prodotti col medesimo marchio, importare o esportare prodotti contrassegnati con quel marchio e utilizzare quel marchio nella pubblicità.

Inoltre ha una funzione secondaria di reperibilità e tracciabilità del prodotto. Un prodotto marchiato, infatti, farà fede e sarà ricercabile nell’azienda che lo ha marchiato.
Ultima, ma non meno importante, la registrazione del marchio ha anche una funzione attrattiva: il fatto che un prodotto abbia un marchio registrato, di solito significa che ha un buon livello di affidabilità, capillarità, qualità. Spesso la scelta tra due prodotti simili tende verso il prodotto marchiato da un’azienda più famosa o di tendenza.

Requisiti per la registrazione di un marchio

I requisiti per la registrazione di un marchio sono la liceità, la verità, l’originalità e la novità.
La liceità significa che il marchio non deve essere contrario a norme imperative, buon costume, ordine pubblico. Quindi i segni che si trovano all’interno del marchio devono rispettare questi canoni. Ovviamente non deve neanche denigrare e offendere oppure danneggiare la proprietà intellettuale altrui. Per quanto riguarda la verità, il marchio non deve portare dei segni che possono ingannare il pubblico. Quanto all’originalità dovrà avere degli elementi differenzianti rispetto agli altri esistenti. E infine la novità: dovrebbe portare innovazione a livello grafico o lessicale tale che non sia facilmente riconducibile ad altri. Il titolare di un marchio che risponde quindi a questi quattro requisiti, attraverso il procedimento di registrazione può ottenere l’uso esclusivo di quel marchio su suoi prodotti. Se hai bisogno di creare il marchio della tua azienda o scegliere il nome puoi contattarmi.

Non possono essere registrati

  • gli stemmi e gli altri segni considerati nelle convenzioni internazionali vigenti in materia, nei casi ed alle condizioni menzionate nelle convenzioni stesse, nonché i segni contenenti simboli, emblemi e stemmi che rivestono un interesse pubblico, a meno che l’autorità competente non ne abbia autorizzato la registrazione;
  • i segni idonei ad ingannare il pubblico, in particolare sulla provenienza geografica, sulla natura o sulla qualità dei prodotti o servizi;
    i segni il cui uso costituirebbe violazione di un altrui diritto di autore, di proprietà industriale, o altro diritto esclusivo di terzi;
  • i ritratti delle persone senza il consenso delle medesime, i nomi di persona diversi da quello del richiedente se il loro uso sia tale da ledere la fama ed il decoro di chi ha il diritto di portare tali nomi;
  • i segni identici o simili ad un segno già noto come ditta, denominazione o ragione sociale, se da ciò possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico a causa dell’affinità di prodotti o servizi.

Posso registrare un marchio se ne esiste uno simile?

No, se vuoi registrare un marchio, ma uno esistente è molto simile, la procedura di registrazione inizia, ma potrebbe non andare a buon fine, oppure potresti ricevere l’annullamento in seguito o ancora querela per l’utilizzo di un marchio registrato in futuro e dover cambiare e cancellare tutto.

Per questo, la responsabilità è completamente tua e devi fare una ricerca di anteriorità, ovvero verificare che non esista nulla di simile nello stesso settore merceologico per cui è registrato.
Il governo mette a disposizione la banca dati per verificare il tutto in autonomia. Non sottovalutate questa fase per evitare problemi legali ed economici.

Statistiche dei marchi registrati

Per curiosità riporto una tabella con le statistiche dei marchi registrati e rifiutati negli ultimi 4 anni circa. Da notare quante registrazioni del marchio vengono rifiutate.

statistiche marchi registrati e registrazioni rifiutate

Come cercare se un marchio è registrato?

Fare ricerca di anteriorità significa accedere all’archivio dei marchi registrati e verificare che non esista un marchio simile a quello che vuoi registrare. La ricerca non è semplice e se non viene eseguita con cura, potrebbe non essere una conferma che il tuo marchio possa essere registrato. La ricerca di anteriorità può essere fatta per vari criteri, e accedendo alla pagina dedicata alla banca dati, troverai in alto un menu con poche voci (ricerca, servizi documentali, servizi statistici). Scegliendo ricerca potrai compiere ricerche per numero di registrazione, per nome, per tipologia, ecc.

Come registrare un marchio da soli

La registrazione del marchio aziendale avviene in Italia tramite UIBM, in Europa tramite EUIPO e a livello internazionale tramite WIPO.
Se non si ha una firma digitale, non è possibile effettuare un deposito telematico. Si può depositare il cartaceo in Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura oppure effettuare un deposito postale. Ecco i passaggi chiave per la registrazione di un marchio in autonomia online:

  • Registrarsi sul portale UIBM e attende la conferma via email. Per accelerare l’accreditamento e la possibilità di registrazione di un marchio, accedi con SPID e completa la registrazione.
  • Scegli come vuoi depositare il marchio: presenta la domanda online, presenta la domanda cartacea alla camera di commercio oppure tramite posta.
  • Completa la procedura descritta nei link specifici e attendi conferma.

Io consiglio di fare la richiesta online a questo indirizzo, ricordandoti che i servizi, anche se online, seguono un orario servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 08:00 alle ore 19:00.

Quali documenti servono per registrare un marchio in camera di commercio

Se decidi di depositare il marchio fisicamente, devi avere questi documenti:

  • modulo MA-RI (scaricabile qui)
  • eventuali fogli aggiuntivi
  • foglio A4 con l’esemplare del marchio con apposta firma dei richiedenti ed eventuale timbro aziendale
  • documenti di riconoscimento dei richiedenti (più eventuali deleghe nel caso siano più di uno)
  • 2 marche da bollo da 16 euro l’una
  • bollettino postale da 43 €, intestato alla tua CCIAA locale già pagato, la causale da scrivere sul bollettino è: “diritti di segreteria per deposito registrazione marchio d’impresa”

Procedura per la registrazione di un marchio online

La procedura è semplice ma dovete avere a disposizione una marca da bollo da 42,00 euro, uno SPID per accedere, i file del logo da caricare nel formato corretto e aver già scelto il settore o più di uno da coprire. Consiste in 8 passaggi separati, in cui vengono scelti i dettagli del richiedente, del marchio, delle classi, ecc. Ci vanno circa 10 minuti. A breve li riporterò qui nel dettaglio, con eventuali screenshot per aiutarti nella compilazione.

Cosa sono le classi di Nizza?

Le classi di Nizza sono i settori merceologici in cui il marchio verrà tutelato. Sono tante e granulari ed è bene sceglierle con cura, perché non si possono aggiungere dopo.
Se vuoi studiarle prima di procedere alla registrazione, puoi scaricare il documento ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che le spiega tutte. Leggi il documento con attenzione, perché la lista che riporto è solo un riassunto a titolo didattico, ma non esaustivo.

Elenco delle Classi di Nizza

  1. Prodotti chimici destinati all’industria, alle scienze, alla fotografia, ma anche resine, composti, preparati, sostanze, ecc.
  2. Pitture, vernici, lacche, coloranti, ecc.
  3. Cosmetici, dentifrici, profumeria, oli essenziali, prodotti per la pulizia, ecc.
  4. Grassi, oli industriali, cere, lubrificanti, combustibili, ecc.
  5. Prodotti farmaceutici, preparati medici e veterinari, preparazioni sanitarie per uso medico, alimenti e sostanze dietetiche per uso medico o veterinario, alimenti per neonati, ecc.
  6. Metalli comuni e loro leghe, minerali, materiali metallici per l’edilizia e la costruzione, costruzioni trasportabili metalliche, cavi e fili non elettrici in metallo comune, ecc.
  7. Macchine, macchine-utensili, utensili a corrente, motori, eccetto quelli per veicoli terrestri, giunti e organi di trasmissione, eccetto quelli per veicoli terrestri, ecc.
  8. Utensili e strumenti azionati manualmente, articoli di coltelleria, forchette e cucchiai, armi bianche, rasoi, ecc
  9. Apparecchi e strumenti scientifici, di ricerca, di navigazione, geodetici, fotografici, cinematografici, audiovisivi, ottici, di pesata, di misura, di segnalazione, di rilevamento, di collaudo, di ispezione, di salvataggio e d’insegnamento, ecc
  10. Apparecchi e strumenti chirurgici, medici, dentari e veterinari, membra, occhi e denti artificiali, articoli ortopedici, materiali di sutura, ecc.
  11. Apparecchi ed installazioni per illuminazione, riscaldamento, raffreddamento, produzione di vapore, cottura, essiccamento, ventilazione, distribuzione di acqua e impianti sanitari, ecc.
  12. Veicoli, apparecchi di locomozione terrestri, aerei o nautici, ecc.
  13. Armi da fuoco, munizioni e proiettili, esplosivi, fuochi d’artificio, ecc.
  14. Metalli preziosi e loro leghe, gioielleria, bigiotteria, pietre preziose e semipreziose, orologeria e strumenti cronometrici, ecc.
  15. Strumenti musicali, leggii e supporti per strumenti musicali, bacchette per battere il tempo, ecc.
  16. Carta e cartone, stampati, articoli per legatoria, fotografie, cartoleria e articoli per ufficio, tranne i mobili, pennelli, ecc.
  17. Caucciù, guttaperca, gomma, amianto, mica grezzi e semi-lavorati e succedanei di tutte queste materie, materie plastiche e resine semilavorate utilizzate nella produzione, ecc.
  18. Cuoio e sue imitazioni, pelli di animali, bagagli e borse per il trasporto, ombrelli e ombrelloni, bastoni da passeggio, selleria, ecc.
  19. Materiali, non di metallo, per l’edilizia e la costruzione, tubi rigidi non metallici per la costruzione, asfalto, pece, catrame e bitume, ecc.
  20. Mobili, specchi, cornici, contenitori, non di metallo, per lo stoccaggio o per il trasporto, osso, corno, balena o madreperla, allo stato grezzo o semilavorato, ecc.
  21. Utensili e recipienti per il governo della casa o la cucina, pentole e vasellame, eccetto forchette, coltelli e cucchiai, pettini e spugne, ecc.
  22. Corde e stringhe, reti, tende, tende da sole, pensiline in materie tessili o sintetiche, vele, sacchi per il trasporto, materiale per imbottitura tranne la carta, il cartone, il caucciù o le materie plastiche.
  23. Fili e filati per uso tessile.
  24. Tessuti e loro succedanei, biancheria da casa, tende in materia tessile o in materia plastica, ecc.
  25. Articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria, ecc.
  26. Merletti, pizzi e ricami, nastri e lacci, bottoni, ganci e occhielli, spille e aghi, fiori artificiali, decorazioni per capelli, capelli finti, ecc.
  27. Tappeti, zerbini, stuoie, linoleum e altri rivestimenti per pavimenti, tappezzerie, non in materie tessili, ecc.
  28. Giochi, giocattoli, apparecchi di videogiochi, articoli per la ginnastica e lo sport, decorazioni per alberi di natale
  29. Carne, pesce, pollame e selvaggina, estratti di carne, frutta e ortaggi conservati, congelati, essiccati e cotti, gelatine, marmellate, composte, uova, latte, formaggio, burro, yogurt e altri prodotti lattiero-caseari, oli e grassi per alimenti, ecc.
  30. Caffè, tè, cacao, riso, pasta e noodles, tapioca e sago, farine, pane, cioccolato, gelato, zucchero, miele, lievito, sale, condimenti, spezie, erbe, aceto, salse, ghiaccio, ecc.
  31. Prodotti dell’agricoltura, dell’acquacoltura, orticoli e forestali allo stato grezzo e non trasformati, granaglie e sementi allo stato grezzo e non trasformati, frutta e ortaggi freschi, erbe aromatiche fresche, piante e fiori naturali, bulbi di piante, semi e sementi, animali vivi, prodotti alimentari e bevande per animali, malto, ecc.
  32. Birre, bevande non alcoliche, acque minerali e gassose, bevande a base di frutta e succhi di frutta, sciroppi e altri preparati per fare bevande non alcoliche
  33. Bevande alcoliche, escluse le birre, preparati alcolici per fare bevande, ecc.
  34. Tabacco e succedanei del tabacco, articoli per fumatori, fiammiferi, sigarette e sigari, sigarette elettroniche e vaporizzatori orali per fumatori, ecc..
  35. Pubblicità, gestione, organizzazione e amministrazione aziendale, lavori di ufficio, ecc.
  36. Servizi finanziari, monetari e bancari, servizi di assicurazioni, servizi immobiliari, ecc.
  37. Servizi di costruzione, servizi d’installazione e di riparazione, estrazioni minerarie, trivellazione relativa a petrolio e gas, ecc.
  38. Servizi di telecomunicazioni.
  39. Trasporto, imballaggio e deposito di merci, organizzazione di viaggi, ecc.
  40. Trattamento di materiali, riciclaggio di rifiuti e immondizia, purificazione dell’aria e trattamento dell’acqua, servizi di stampa, conservazione degli alimenti e delle bevande, ecc.
  41. Educazione, formazione, divertimento, attività sportive e culturali, ecc.
  42. Servizi scientifici e tecnologici e servizi di ricerca e progettazione ad essi relativi, servizi di analisi industriale, di ricerche industriali e di disegno industriale, servizi di controllo di qualità e di autenticazione, progettazione e sviluppo di hardware e software per computer, ecc.
  43. Servizi di ristorazione [alimentazione], alloggi temporanei, ecc.
  44. Servizi medici, servizi veterinari, cure d’igiene e di bellezza per l’uomo o per gli animali, servizi di agricoltura, di acquacoltura, di orticultura e di silvicoltura, ecc.
  45. Servizi giuridici, servizi di sicurezza per la protezione fisica di beni e di individui, servizi di club incontri, servizi di social network online, servizi di pompe funebri, babysitting, ecc.

scegli con cura

Attenzione ai dettagli

Le categorie 25 e 26 potrebbero essere confuse: nella prima ci sono capi d’abbigliamento completi, nella seconda accessori. Magari vi servono entrambe. La categoria dei giocattoli comprende anche attrezzatura per lo sport. Attento anche agli alimenti: la carne e i formaggi sono nella 29, il riso e la pasta nella categoria 30 e ortaggi, prodotti dell’agricoltura e animali vivi nella 31. Leggi tutto bene dal documento ufficiale che ho allegato prima di questa lista. Per farti capire quanto è importante approfondire, riporto una classe nel dettaglio.

Esempio di una classe di Nizza nel dettaglio

Classe 42
Servizi scientifici e tecnologici e servizi di ricerca e progettazione ad essi relativi;
Servizi di analisi industriale, di ricerche industriali e di disegno industriale;
Servizi di controllo di qualità e di autenticazione;
Progettazione e sviluppo di hardware e software per computer.

Nota esplicativa
La classe 42 comprende essenzialmente i servizi resi da persone relative agli aspetti teorici o pratici di settori complessi di attività, per esempio: i servizi di laboratori scientifici, l’ingegneria, la programmazione informatica, i servizi di architettura o di architettura di interni.

Questa classe comprende in particolare :

  • i servizi di ingegneri e ricercatori che si incaricano di valutazioni, di stime, di ricerche e di perizie
    nel campo scientifico e tecnologico, compresa la consulenza tecnologica;
  • i servizi tecnologici ed informatici concernenti la sicurezza di dati informatici e delle
    informazioni personali e finanziarie e concernenti il rilevamento di accesso non autorizzato a
    dati o informazioni, per esempio: i servizi di protezione contro i virus informatici, i servizi di
    crittografia di dati, la sorveglianza elettronica di informazioni di identificazione personale per
    l’accertamento di furti d’identità tramite internet;
  • servizi di software (SaaS), piattaforma come servizio (PaaS);
  • i servizi di ricerca scientifica per scopi medici;
  • servizi di architettura e di pianificazione urbanistica;
  • alcuni servizi di progettazione, per esempio, il disegno industriale, lo sviluppo di software e di
    sistemi informatici, l’architettura d’interni, i servizi di disegnatori per imballaggi, i servizi di arte
    grafica, i servizi di stilista;
  • le perizie (lavori di ingegneria);
  • i servizi di esplorazione di petrolio, gas e mineraria.

Questa classe non comprende in particolare alcuni elementi che sono già di altre classi (indicate tra parentesi):

  • alcuni servizi di ricerca, per esempio: le ricerche commerciali (Cl. 35), le ricerche di marketing
    (Cl. 35), le ricerche finanziarie (Cl. 36), le ricerche nel campo dell’istruzione (Cl. 41), le ricerche
    genealogiche (Cl. 45), le ricerche giuridiche (Cl. 45);
  • la verifica di conti (Cl. 35);
  • i servizi di gestione di archivi informatici (Cl. 35);
  • i servizi di valutazioni in materia finanziaria (Cl. 36);
  • i servizi di estrazione mineraria, di petrolio e di gas (Cl. 37);
  • l’installazione, la manutenzione e la riparazione di hardware per computer (Cl. 37);
  • i servizi d’ingegneria del suono (Cl. 41);
  • alcuni servizi di progettazione, per esempio l’architettura del paesaggio (Cl. 44);
  • i servizi medici e veterinari (Cl. 44);
  • i servizi giuridici (Cl. 45).

Quanto costa registrare un marchio?

I costi per registrare un marchio vanno da 177 Euro per la registrazione online fatta da soli, per una sola classe di Nizza in Italia, passando a 850 Euro per la registrazione in Europa… fino a migliaia di Euro, a seconda dei paesi che si vogliono coprire e delle classi merceologiche interessate. Ci sono aziende che decidono di coprire tutto il mondo e parecchie classi, arrivando a spendere anche decine di migliaia di Euro. Se la registrazione viene fatta direttamente a livello europeo, non è necessaria la registrazione del marchio anche a livello nazionale, perché è compresa.

Le spese di registrazione del marchio sono deducibili?

Sì, deducibilità integrale e senza limitazioni, perché essendo il marchio e la sua registrazione operazioni inerenti e facenti parte dell’attività d’impresa, le spese di registrazione sono interamente deducibili. Sono deducibili anche tutte le spese accessorie per la creazione e la commercializzazione del marchio stesso.

Perché un’agenzia chiede tanti soldi per registrare il marchio?

Come per tutti i lavori intellettuali e burocratici, le aziende e le agenzie chiedono cifre che spesso il cliente finale non comprende. Per esempio raccogliere il materiale nei formati corretti, chiedere tutti i dati per la registrazione e fare la ricerca di anteriorità, compilare la pratica, eseguire il pagamento, ecc…, potrebbe richiedere parecchie ore. Inoltre se il marchio deve essere registrato a livello europeo o addirittura internazionale, le ricerche diventano veramente lunghissime e i termini devono essere cercati in più lingue. Si può fare tutto da soli, ma se non siete pratici di grafica, formati dei file, brand, ricerche, depositi e marchi, rischiate di metterci tantissimo tempo e vedere la vostra richiesta rifiutata. Inoltre serve l’accesso tramite SPID e l’autenticazione sul sito UIBM. Prima di questa conferma, non potte fare richiesta del deposito del marchio.

Quanto dura la registrazione di un marchio?

La registrazione di un marchio a livello nazionale, europeo o internazionale dura 10 anni ed è rinnovabile per un numero indefinito di volte.
Non ci sono altre scadenze e altre spese intermedie.

Chi può rinnovare un marchio?

Soltanto il legittimo intestatario del marchio registrato può chiedere il rinnovo. In caso di marchio cointestato, è sufficiente che uno solo dei titolari presenti la domanda.

Come si rinnova la registrazione di un marchio?

La domanda di rinnovo può essere presentata nei sei mesi precedenti alla scadenza del marchio.
La domanda di rinnovo deve essere presentata presso l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) utilizzando i moduli previsti per il rinnovo. In caso di ritardo nella presentazione, come menzionato, verrà applicata una sovrattassa.

Si può modificare il marchio durante il rinnovo?

No, il marchio non può essere modificato, con la sola eccezione della classi merceologiche di riferimento, che possono essere soltanto ridotte. L’incremento del numero delle classi è possibile soltanto con deposito di una nuova domanda di registrazione.

Cosa succede se non si rinnova la registrazione del marchio?

Se non procedi al rinnovo entro il periodo previsto (compresi i sei mesi di “periodo di grazia” con sovrattassa), il marchio scade e il titolare perde i diritti esclusivi. In caso di desiderio di ripristinare la protezione, sarà necessario avviare una nuova domanda di registrazione.
In mancanza di rinnovo, il marchio sarà da considerarsi decaduto e chiunque avrà la possibilità di utilizzarlo. Il marchio potrà anche essere oggetto di una nuova registrazione, se sono passati 2 anni dalla scadenza.
Quindi immagina che Apple si dimentichi di registrarlo per 24 mesi, potresti registrarlo tu!

Ci si può opporre alla registrazione di un marchio?

Sì, se un’azienda registra un marchio simile (e te ne accorgi) puoi aprire una procedura di opposizione e aspettare il verdetto. Se il tuo marchio è registrato molto tempo prima, e il nuovo marchio registrato crea danni alla tua immagine o confusione nei clienti, è bene procedere con una pratica di opposizione. Per depositare una pratica di opposizione bisogna essere titolari di un marchio registrato precedentemente oppure di avere un marchio di fatto (vedi più avanti nell’articolo di cosa si tratta). In ogni caso, per procedere all’opposizione, devi aver completato la tua registrazione del marchio. L’ufficio UIBM potrebbe accettare comunque la registrazione del marchio simile, ma per una serie limitata di categorie. Se l’opposizione è negata, verrà confermata la registrazione del marchio altrui.

Differenza tra marchio e logo

Il temine logo (o logotipo) identifica la scritta che richiama il nome dell’azienda e deriva infatti dal greco logos (parola). Spesso è caratterizzato da un carattere specifico che lo rende subito riconoscibile. Il marchio, invece, è un insieme di elementi ed è costituito da:

  • Naming: il nome aziendale o del prodotto (Apple o Iphone)
  • Payoff o slogan (“Think different”)
  • Caratteri utilizzati per ciascuna scritta inclusa nel marchio (ora usano il font Myriad Pro Set)
  • Logotipo (la parte testuale: Apple)
  • Simbolo (o pittogramma, la parte grafica se esiste: la mela morsicata)
  • Colori identificativi (se ne sono una peculiarità)

differenza marchio logo apple

Differenza tra marchio e marca

Il marchio è l’insieme degli elementi visivi e testuali che rappresentano un’azienda. Hai visto poco fa l’esempio del marchio Apple, compreso di mela, scritta e slogan.

La marca è la percezione che il cliente ha dell’azienda. Questa percezione è fatta di emozioni, percezione, recensioni, qualità, valore percepito, posizionamento, ideali…

differenza marchio e marca

Cos’è il marchio di fatto?

Il nostro ordinamento tutela anche il cosiddetto marchio di fatto, ossia quel segno utilizzato per contraddistinguere prodotti e servizi che non è stato sottoposto alla procedura di registrazione, ma che secondo due disposizioni di legge, l’articolo 2571 del Codice civile e l’articolo 12 del Codice della proprietà industriale, il marchio sia generalmente noto.

In particolare l’articolo 2571 del Codice civile prevede la cosiddetta regola del preuso: se qualcuno registra un marchio uguale o simile al mio marchio di fatto, io posso continuare a usarlo, ma solo nei limiti del preuso, cioè dell’uso che ne ho sempre fatto. In altri termini, non posso usare quello stesso marchio per estendere il mio mercato (limite non da poco)

L’articolo 12 del Codice della proprietà industriale, invece, impedisce di registrare un marchio identico o simile a un segno che sia già conosciuto in un ambito non esclusivamente locale. Significa che se il marchio di fatto è sufficientemente noto, il suo titolare può agire contro chi registra un marchio simile o uguale prima di lui, proponendo un’azione di nullità. Se invece la notorietà del marchio di fatto è esclusivamente locale, il suo titolare non potrà agire per ottenere la dichiarazione di nullità del marchio indebitamente registrato.

Potrà però continuare a fare uso del segno, anche se – come detto – solo nei limiti dell’uso che ne ha sempre fatto

Riassumendo

La tutela del marchio di fatto si fonda su due elementi: il suo uso effettivo e la sua notorietà. Questi due elementi, uso effettivo e notorietà, inoltre, sono anche gli unici strumenti per provare di essere titolari del segno. A questo riguardo, per la giurisprudenza non si può dimostrare la titolarità di un marchio di fatto se il suo uso non è intenzionale e continuo ma soltanto sporadico, precario, sperimentale o occasionale.

Dunque, il marchio di fatto conviene oppure no? Se qualcun altro registra un marchio simile o identico prima di noi, l’unica arma a disposizione sarà agire in giudizio per ottenere una dichiarazione di nullità del marchio registrato. Essendo una causa ben più costosa rispetto alla pratica di registrazione di un marchio, è vivamente consigliato agire immediatamente

Quali sono le leggi italiane sulla registrazione del marchio?

A livello italiano l’articolo 2571 del Codice civile e l’articolo 12 del Codice della proprietà industriale. A livello europeo la disciplina è contenuto nel regolamento Europeo, mentre a livello internazionale sottostà alla Convenzione di Parigi e alla Convenzione di Madrid.

Art. 2571 Codice civile: preuso

“Chi ha fatto uso di un marchio non registrato ha la facoltà di continuare ad usarne, nonostante la registrazione da altri ottenuta, nei limiti in cui anteriormente se ne è valso.”

Art. 12 Codice della proprietà industriale

L’articolo è molto lungo e non ha senso riportarlo interamente. Lascio un sito di riferimento molto ben strutturato che riporta tutti i testi utili all’approfondimento.

Come utilizzare i simboli  ®, ™ e ©

Questi simboli, rispettivamente per marchio registrato, marchio depositato e Copyright (in Italia diritto d’autore), rappresentando il riconoscimento ufficiale da parte degli uffici competenti o della SIAE dell’avvenuta registrazione e tutela di determinati segni distintivi o creazioni.

Il simbolo ® viene utilizzato per i marchi che hanno ottenuto la registrazione formale dagli uffici competenti, come l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) o l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO). La sua applicazione sui prodotti avverte che il marchio è legalmente protetto e non può essere utilizzato senza autorizzazione. Nonostante non sia obbligatorio, usare il simbolo ® su marchi non registrati è vietato.

Il simbolo ™ indica invece un marchio depositato e in attesa di registrazione. Il suo uso durante la fase di deposito informa che il marchio è in processo di ottenimento della protezione legale. È importante durante la fase di attesa della registrazione, segnalando un’aspirazione alla protezione legale.

Il simbolo ©, relativo al diritto d’autore, serve a indicare che un’opera dell’ingegno è protetta dalle leggi sul diritto d’autore, scoraggiando il plagio e l’uso non autorizzato. In Italia, la protezione del diritto d’autore è regolata dalla legge n. 633 del 22 aprile 1941, che estende i diritti economici dall’atto di creazione fino a 70 anni dopo la morte dell’autore.

In Italia, a differenza dei paesi anglosassoni, l’utilizzo di questi simboli è spesso fonte di confusione e utilizzati impropriamente. Nonostante non sia obbligatorio, l’uso dei simboli trasmette un messaggio chiaro ai consumatori e ai competitori sulla tutela dei propri diritti e sulla distinzione dei prodotti o servizi offerti. Questo può agire da deterrente contro le contraffazioni e contribuire a preservare l’immagine e la reputazione del titolare, rafforzando l’univocità e l’originalità nel mercato. Nonostante le sanzioni previste per l’uso improprio di tali simboli siano poco applicate, sottolineo l’importanza di sfruttare queste protezioni per comunicare efficacemente la propria attenzione verso la legalità e l’unicità dei propri marchi e opere.

Dove va messo il simbolo di un marchio?

Nomi, parole e frasi
La posizione più comune in cui inserire il simbolo di un marchio per un nome, una parola o una frase è nell’angolo in alto a destra.

Loghi e disegni
Il luogo più comune in cui inserire il simbolo di un marchio per un logo o un disegno è nell’angolo in basso a destra.

posizione simbolo marchio registrato trademark copyright