Vorrei iniziare con una domanda. La domanda che un senatore fece a Mark Zuckerberg per capire fino a che punto Facebook mettesse a repentaglio la privacy degli utenti e fosse coinvolta con lo scandalo Cambridge Analytica.

Il Senatore rivolto a Mark Zuckerberg chiese: “Nel 2010 disse che Facebook sarà sempre gratuito, quindi come fa a sostenere il suo modello di business se gli utenti non pagano il servizio?”

vi rendete conto?

Domanda lecita, del resto come fai a tenere in piedi un servizio gratuito? Per la maggior parte di noi, la risposta è scontata: le pubblicità.

E siccome chiedere è lecito e rispondere è cortesia, Mark Zuckerberg rischiando di mettersi a ridere rispose: “Senatore, ci sono le pubblicità” (ghigno trattenuto).

Ora capite che interrogare il creatore di una delle piattaforme più grandi del mondo, senza sapere neanche come funziona, mi sembra un po’ pretenzioso. Come è difficile che un Senatore americano non sappia neanche come funziona Facebook, il social network più grande del pianeta.

Mark Zuckerberg interrogato dopo lo scandalo Cambridge Analytica
Mark Zuckerberg interrogato dopo lo scandalo Cambridge Analytica

 

Con tutto il rispetto, il Senatore avrà avuto 70 anni e forse non si era neanche mai iscritto a Facebook. Ma come può interrogarlo?

Se avesse delegato l’intervista ad un ragazzino di 20 anni, oltre ad aver posto domande intelligenti, avrebbe anche risolto qualche bug  di Facebook 😉

Ma non siamo qui per questo, ma per capire come nasce un progetto del genere e come diventa virale prima, business poi e un colosso infine.

La sinapsi

La sinapsi è la connessione tra le cellule nervose o tra i nervi e i muscoli. Quando senti della musica ad esempio, il cervello la elabora e decide se farti ballare muovendo i muscoli.

Il nome Synapse è quello che Mark scelse per il suo primo software. Dopo anni a studiare programmazione e prendere lezioni private, riuscì a sviluppare un programma che in base alla musica che ascoltavi, ti consigliava musica che poteva piacerti. E funzionava!

È un po’ quello che succede in Spotify oggi, quando ti consiglia autori o brani in base a quello che stai ascoltando. Solo che si trattava di 20 anni fa e Zuckerberg era ancora alle superiori. Gli venne offerto un milione di dollari da aziende come Microsoft e Aol, che rifiutò rispondendo “non l’ho fatto per soldi“.

Questo la dice lunga su quanta passione dovesse maturare dentro quel ragazzo in ciabatte e maglietta, timido, trascurato e tutto cervello.

Però lui si definiva (sul suo blog) “sviluppatore, capitano della squadra, amante delle ragazze cinesi, re dei programmatori, secchione”.

Facebook pillole di marketing
Pillole di marketing

La nascita di “thefacebook”

Al college spesso venivano scattate foto per inserirle nei siti delle università. Una specie di album fotografico degli iscritti. Il nome che veniva loro attribuito era “face books”… perché a tutti gli effetti non era altro che libri di facce.

Se notate, nei film gialli americani, spesso il detective indaga nella scuola dell’indiziato per trovare informazioni relative al suo passato, e si imbatte regolarmente nelle foto di classe nei corridoi, oppure in questi face books!

Quando Mark Zuckerberg frequentava il college, questi album era accessibili solo ai residenti del college e le foto erano decisamente brutte, scattate di sfuggita la prima settimana di college.

L’idea di Mark Zuckerberg era di rendere le foto pubbliche a tutte le università. Per farlo dovette fare un attacco hacker ai server delle università, e dopo 8 ore il suo progetto prese la luce.

Praticamente un concorso di bellezza, perché mostrava due foto alla volta e il navigatore doveva scegliere la più bella. Ovviamente il giochino prese piede, migliaia di voti in poche ore e i server impazzirono, tanto che Mark fu convocato dal rettore, rischiando l’espulsione.

Con questa ammonizione Mark diventò famoso nelle fila universitarie. Così due ragazzi che avevano progettato di mettere in contatto tutti i ragazzi delle università, lo chiamarono per sviluppare il sistema.

Lui prese la palla al balzo e grazie a 1000 dollari di investimento di un amico, creò thefacebook.com (che ora apre facebook.com)

La prima intervista televisiva di Mark Zuckerberg
La prima intervista televisiva di Mark Zuckerberg

 

Era un progetto professionale, ben congegnato. Raggiunse subito 6000 iscritti di Harvard e in soli 2 mesi altre 9 università americane.

Questo successo non passò inosservato e all’età di 19 anni Mark Zuckerberg era già in Tv per rispondere alle domande dei giornalisti.

Che cos’è Thefacebook?

La risposta ufficiale di Mark è: “È una directory che collega persone e studenti tra università differenti tramite un social network”. Purtroppo per mantenere in vita un archivio che cresceva di giorno in giorno, servivano un sacco di soldi. Per allargare a tutte le facoltà thefacebook.com richiedeva personale e server. Tanti server!

Eduardo Saverin è l’amico di Mark che aveva investito quei famosi 1000 dollari per partire. Socio al 30% e con indole da imprenditore, ora voleva mettere a frutto la loro invenzione. Aveva già l’idea di mettere spazi pubblicitari. Così si incrinarono i rapporti perché il progetto di Mark, come Synapse, non era fare soldi. Inoltre Zuckerberg lasciò l’università trasferendosi in California , mentre Saverin voleva laurearsi, rimanendo ad Ovest.
Così si separarono e Mark fece confluire in azienda Sean Parker, l’ideatore di Napster, un personaggio così inserito che trovarono facilmente finanziatori.

Gli iscritti ormai erano 3 milioni in soli 12 mesi, con 20 dipendenti sotto i 25 anni!

Cambridge Analytica e la privacy

La Cambridge Analytica era una società di consulenza britannica.

Il suo nome è diventato celebre a seguito di uno scandalo connesso alla gestione dei dati per influenzare le campagne elettorali.  Il 2 maggio 2018 la società ha dichiarato la bancarotta a causa dello scandalo in cui era stata travolta con Facebook. Praticamente i dati raccolti da Facebook sarebbero stati utilizzati per profilare gli utenti e influenzare le elezioni.

mark Zuckerberg conferenza scandalo Cambridge Analytica
Mark Zuckerberg conferenza scandalo Cambridge Analytica

 

Fa davvero così scandalo pensare che un’azienda analizzi i dati per aiutare le elezioni di un politico? A me fa più specie quelli che pubblicano tutto quello che fanno, e poi si lamentano che la privacy venga meno. Ma è un altro discorso.

È un dittatore?

A detta di giornalisti e dipendenti sembrava sempre ingenuo, distaccato, come se non fosse l’amministratore di Facebook, poi però dava ordini, si comportava con arroganza, chiedeva scusa per andare avanti, ma ottenere ciò che voleva. Era una buona tattica, visto il potere che ha ottenuto.

E come tutti i personaggi di potere, era soggetto a critiche, insulti e attacchi, non solo informatici.

Durante un’intervista in TV ammise di aver dette e fatto tante sciocchezze da ragazzo, ma anche con le ammissioni l’intervista fu un disastro.

Il Personal Brand e il film

Mark Zuckerberg uomo dell'anno per il Time
Mark Zuckerberg uomo dell’anno per il Time

Ovviamente era il frontman dell’azienda sul quale convergevano tutte le accuse. Così dopo corsi di comunicazione e una settimana prima dell’uscita del film “The Social Network” che lo ritraeva come uno spietato traditore senza scrupoli, decise di partecipare alla trasmissione più seguita d’America, The Oprah Winfrey Show.

Non perse l’occasione per ribaltare la sua reputazione dichiarando che avrebbe donato 100 milioni di dollari per l’istruzione pubblica. Standing Ovation, applauso a scena aperta e con la benedizione di Oprah Winfrey divenne magicamente “un bravo ragazzo”. Va a vivere in affitto sperando di ridurre l’interesse dei media, però i paparazzi non lo mollano.

Ma lui non cambia vita, non cambia abbigliamento, non cambia auto… nulla di nulla da miliardario. E soprattutto non cambia ragazza, che è la stessa da prima della nascita di Facebook. Cosa più unica che rara per personaggi ultramiliardari.

Nel 2010 il Time lo nomina personaggio dell’anno e ad oggi Facebook conta più di 2 miliardi di iscritti.

perché ti sei iscritto a Facebook?

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