Periodo difficile per tutti, quindi provo a dare qualche consiglio trasversale per sfruttare questo periodo.

Cosa fare se l’attività chiude per il Coronavirus?

Purtroppo moltissime aziende hanno visto un calo drastico dell’attività. Molte altre hanno addirittura chiuso i battenti. Cosa può fare quindi un’azienda in un periodo di crisi come questo? Affronto la situazione in maniera pragmatica, come spesso faccio, lasciando la teoria ai guru, e mettendo in pratica giorno dopo giorno tutto quello che serve per migliorare il marketing aziendale e reagire alle difficoltà.

Consiglio n.1: rebranding

È l’occasione migliore per controllare il logo, il payoff, gli slogan, le campagne e mettere ordine alla brand identity (identità aziendale). L’azienda comunica i valori anche grazie al biglietto da visita, alle brochure, all’insegna e al logo. Ma non solo: anche tramite l’arredamento della sede, la risposta al telefono, le email e i social network. In questo periodo approfittane per allineare tutte le comunicazioni. È importante controllare  il payoff (la frase che accompagna il marchio, come per esempio “Dove c’è Barilla c’è casa” per la famosa marca di pasta, oppure “Just do it” per Nike) verificando che sia aggiornato, corrisponda veramente ai valori che vuoi trasmettere e non abbia accezioni negative. Oppure creane uno se non ce l’hai.

Controlla che tutti i canali che utilizzi per comunicare o vendere abbiano lo stesso logo, numero di telefono, email, sito internet, grafica, colore predominante, ecc.
Spesso l’immagine profilo di Facebook è diversa da Instagram e non è il logo. È assolutamente inutile inserire il numero di telefono o altre scritte nei loghi, che quando sono icone diventano pasticci illeggibili.

uniformità e consistenza.

Consiglio n.2: contenuti

La produzione di contenuti è uno dei punti deboli delle aziende. Spesso non c’è materiale cartaceo da consegnare ai clienti, non ci sono brochure, gadget e accessori… ma cosa ancora più grave è che alcuni siti e profili social sono vuoti o scarni. Approfitta di questo periodo per riempire i tuoi canali, produrre articoli per il blog, caricare prodotti nell’ecommerce oppure scrivere testi per un libro, un manuale o un ebook. Sono cose che ti torneranno indietro in maniera esponenziale. Ricorda anche che i social vanno continuamente foraggiati, quindi prepara un piano marketing, un calendario editoriale, organizza e programma la pubblicazione dei contenuti.

Il blog assume sempre più importanza online perché ogni articolo risponde a una o più esigenze specifiche, avvicinando inesorabilmente il lettore al tuo brand (se sei bravo anche a convertirlo immediatamente in cliente). La struttura, la navigazione, la profondità e la frequenza di pubblicazione degli articoli sono fattori determinanti per la visibilità e l’autorevolezza del tuo brand.

organizzazione e produzione.

Consiglio n.3: aggiornamento

Ogni anno l’evoluzione è più veloce dell’anno precedente. È impensabile quindi che non ci siano nuove tendenze, nuove tecnologie e nuovi mestieri. Indipendentemente dal settore in cui operi, sicuramente devi fare il punto della situazione almeno ogni 5 anni. Io consiglio ogni anno. Approfitta di questo periodo per controllare che i prezzi  siano allineati al mercato, l’offerta non sia obsoleta, i concorrenti non abbiano fatto passi da gigante, i contenuti sui tuoi canali di comunicazione siano aggiornati. Per esempio in alcuni blog si consigliano certe tecnologie o strategie, che vengono soppiantate o smentite l’anno successivo. Verifica di non mandare messaggi sbagliati ai tuoi clienti e follower.

aggiornamento ed evoluzione.

Consiglio n.4: strategie alternative

Nei momenti di difficoltà, se ci si lascia travolgere dagli eventi si diventa ancora più deboli. Come reagire? Un esempio di questi giorni è un ristorante di un mio cliente che si è attrezzato per il servizio di delivery (consegna a domicilio), oppure una scuola di formazione ha deciso di creare lezioni online. Sono piccole soluzioni che forniscono un bel servizio agli utenti bloccati a casa, permettono l’azienda di continuare ad avere flusso di cassa. Alle volte appena sufficiente a pagare le spese, ma è meglio che essere in rosso brutale.

In ogni caso, nella casella di posta, nella cassetta delle lettere e in tavola, ci sarà il tuo brand invece che quello di un concorrente.

soluzioni intelligenti.

Consiglio n.5: comunicazione mirata

Se hai un centro estetico, un salone da parrucchiera o un ristorante molto affollato, in questo periodo potresti subire un calo drastico dell’affluenza se non addirittura la chiusura, come con l’ultimo decreto del 22 marzo. Non serve insistere con le solite comunicazioni standard, magari con offerte e svendite. Se non ci sono clienti, nemmeno le offerte aiuteranno l’azienda a risollevarsi. Peraltro si percepisce subito quando un’azienda inizia a svendere perché è in difficoltà.

Meglio creare nuove comunicazioni trasmettendo l’attenzione per il periodo, le norme, le direttive. Trasmettere fiducia, serietà. Niente di più.
Se però vogliamo trovare una strategia interessante, è far comprare o prenotare prodotti adesso bloccando il prezzo, o regalando la spedizione (che avverrà appena possibile). Questa strategia permette, come quelle precedenti, di acquisire un cliente prima di un concorrente e foraggiare il flusso di cassa.

comunicazione mirata e contestualizzata.

Consiglio n.6: formazione del personale

Il personale di ogni azienda necessità di formazione continua. Questo periodo si può sfruttare per studiare, preparare un concorso, formare il personale, perseguire certificazioni, scrivere la tesi e tutto quello che vi viene in mente nel mondo della formazione. È sufficiente una connessione ad internet per cercare materiale (quindi non si deve andare in biblioteca a leggere o studiare) e si possono seguire lezioni e corsi online, cosa che le aziende più smart si stanno attrezzando a fare.

Un esempio: in un mese , dedicando 2 ore al giorno, si può perfezionare una lingua in maniera drastica. Un corso da 60 ore, nei periodi di regime, sarebbe sicuramente difficile incastrarlo negli impegni quotidiani. La tua azienda potrebbe aprire nuovi mercati stranieri con una comunicazione più fluida.

formazione a distanza.

Consiglio n.7: ristrutturazione locali

Spesso i lavori di ristrutturazione sono in programma per la bassa stagione. Approfittare di questa “bassissima stagione forzata” e fare dei lavori all’interno delle aziende permette di portarsi avanti e non dover chiudere quando invece la clientela sarebbe pronta a tornare. Semplici manutenzioni, pulizie dei locali e piccoli accorgimenti tecnologici vi permetteranno di avere un’immagine migliore alla riapertura e soprattutto lavorare meglio.

Ad esempio controllare impianti elettrici, idraulici, cartelli, insegne e avvisi, illuminazione e disposizione dei prodotti, videosorveglianza e tecnologia in genere…

cogli l’attimo.

Consiglio n.8: reputazione aziendale e personale

Da quanto tempo non leggi le recensioni? Oppure da quanto tempo non le raccogli e le metti anche nel sito internet o in una landing page?
Hanno mai scritto un redazionale cartaceo sulla tua azienda? Hai mai venduto o comprato guest post?

Queste sono tutte operazioni che vanno a seminare informazioni (e soprattutto link) che puntano alla tua azienda, alzandone la percezione (e la visibilità). Non si tratta solo di traffico, ma di qualità del traffico, reputazione, referral e spesso passaparola. Chiedere recensioni non è reato. Tanto meno pubblicarle se ne hai già molte.

Se l’azienda è formata da una singola persona, come nel caso dei liberi professionisti, assicurati di avere una foto uguale su tutti i profili social, che ti rappresenti veramente e controlla che alcuni contenuti non vadano a macchiare la tua reputazione. Mettersi a fare gli allenatori, i medici e i politici in questo periodo, quando fino al giorno prima si era semplicemente un bravo architetto, non ha senso. C’è sempre la fazione opposta.

brand reputation.

Consiglio n.9: solidarietà e volontariato

Molte aziende, che non possono chiudere o dare ferie ai dipendenti, che non hanno contributi o sono veramente in difficoltà, possono impiegare tempo e risorse per fare volontariato, informazione e formazione. Permette di tenere alta l’immagine dell’azienda, fissare il marchio nella testa dei consumatori e avere un ritorno alla fine di questa bufera.
Immagina che un’azienda di carpenteria tenga un corso di formazione, un blog e faccia dirette su come si lavora il ferro, quali tecniche e strumenti usare e cosa si può ottenere da un semplice pezzo di ferro… Nel breve termine sembra che non serva a nulla, ma come sempre il brand ne uscirà vincitore perché nelle caselle di posta, nella cronologia, sui risultati di Google e nelle case della gente ci sarà il marchio di questa carpenteria che gira. È inevitabile che ci sia un ritorno!

Ma non si parla solo di aziende. Se avete un vicino in difficoltà, un anziano che non può muoversi o qualche disabilità, organizzatevi e organizzate l’attività per avere meno spostamenti, meno assembramenti di persone e rispetto delle norme igieniche.

aiutiamoci tutti.

Detto questo passiamo ad una serie di informazioni di base, utili a tutti.

Seconda parte: informazioni chiare e certe

Avere notizie certe, in questo periodo di confusione e sovraccarico mediatico, è veramente difficile. Soprattutto in Italia, la disinformazione dilaga sempre più delle informazioni utili. Bufale, satira, MEME, vignette e video stanno invadendo i social, Whatsapp e altri sistemi di messaggistica, svuotando il problema della sua gravità. Ho provato a riassumere tutte le cose importanti in un singolo. Cercherò di tenerlo aggiornato il più possibile, affinché la gente sia informata. Trovi a destra o in basso i tasti per condividere sui social, oppure copia l’indirizzo di questa pagina e invialo a più persone possibile. Grazie.

Ricordo che da ieri (9 marzo 2020) tutta l’Italia è stata dichiarata zona rossa.
Tra alcuni mesi, si vedranno gli effetti e faremo il punto della situazione, sperando che l’Italia, tanto derisa e criticata in questa fase, sia uno dei paesi che meglio avrà reagito!

Ecco un quadro realistico che raccoglie dati e informazioni solo da fonti certificate (Governo, Ministero Salute, ecc.)

Cos’è il Coronavirus?

Coronavirus è una famiglia di virus che causano malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi (MERS e SARS), spesso in termini generalisti chiamate polmoniti.
Attualmente ci sono 39 specie di coronavirus riconosciute e 10 provvisorie. Quello che stiamo combattendo è definito NUOVO CORONAVIRUS, proprio perché è una forma che non era conosciuta fino ad oggi.

Da dove arriva il Coronavirus?

I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale (le cellule che compongono e rivestono l’apparato). In questo caso, pare che il “salto di specie” sia avvenuto da pipistrello a uomo. Si stanno ancora verificando dati e cause.

Perché si chiama Coronavirus?

ingrandimento del coronavirus al microscopio
ingrandimento del coronavirus al microscopio

I coronavirus sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. In questa foto si vede uno degli ultimi ingrandimenti ufficiali.

Cosa significa COVID-19?

Covid-19 è la malattia provocata dal nuovo Coronavirus.
CO sta per corona, VI per virus, D per disease (malattia) e 19 indica l’anno in cui si è manifestata per la prima volta, ma annunciata ufficialmente l’11 febbraio 2020 da Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità)

Si muore per Coronavirus?

Assolutamente sì. Notizie contrastanti dicono che muoiono solo persone deboli e anziane. Altri sostengono che si muoia “con” il Coronavirus, ma non “di” Coronavirus (che può sembrare un sollievo, ma se ci pensi non lo è mica tanto). In realtà ci sono casi in cui anche giovani insospettabili sono morti e dalle analisi non risultavano altre complicazioni se non il Coronavirus. Questo non significa agitarsi e farsi prendere dal panico, anzi mettere in pratica alcuni accorgimento che vediamo più avanti. Per ora finiamo la parte informativa.

Come si trasmette il Coronavirus?

La via primaria di trasmissione del Coronavirus sono le goccioline del respiro delle persone infette. Quindi tramite:

  • la saliva
  • tossendo e starnutendo
  • contatti diretti personali
  • le mani contaminate che toccano bocca, naso o occhi

Quanto dura l’incubazione del Covid-19?

Dai casi accertati e controllati pare l’incubazione del Covid-19 duri dai 2 ai 14 giorni. Quindi un problema della diffusione è che non si capisce immediatamente chi è contagiato, perché potrebbe non mostrare sintomi.

Quali sono i sintomi del Coronavirus?

I sintomi più comuni sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Attenzione perché alcune persone si infettano, ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, e a inizio lento. Però circa 1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie.

Come si cura il Coronavirus?

Essendo un virus, gli antibiotici non servono. Come non servono le tisane, le cure di vitamine e gli integratori (non cascate in offerte, soluzioni incredibili o slogan altisonanti).
Si stanno testando dei cocktail di farmaci e delle medicine per l’HIV, ma solo a carattere sperimentale.
Nella pratica, una volta contratto il virus, si viene intubati per alleggerire il lavoro dei polmoni e si aspetta che la malattia faccia il decorso (sembra guarire in 15/20 giorni). Ecco perché è importante rallentare la diffusione, in modo che gli attuali malati guariscano e si liberino i posti in ospedale.

Il Coronavirus è ancora trasmissibile dopo la guarigione?

In teoria no, perché l’organismo ha creato gli anticorpi e se davvero guarito, non dovrebbe più trasmetterlo. In pratica è troppo presto per dirlo con certezza, perché i casi guariti sono ancora isolati e non si sa se hanno il potere di trasmetterlo. Quindi su questo punto aspettiamo conferme in futuro.

Qual è la situazione attuale in Italia?

2.721.879 i casi totali, le persone attualmente positive sono 402.783, decedute 93.577 e 2.225.519 (dati ufficiali al 15 febbraio 2021)
In questa immagine c’è uno spaccato della situazione, ma cliccando potete vedere i dati aggiornati in tempo reale sul sito ufficiale.

statistiche covid protezione civile

Cosa fare per prevenire il contagio da Coronavirus?

Ci sono una serie di norme e direttive (e azioni di buon senso) che aiutano a limitare il contagio.

Questa grafica riassume velocemente i concetti base che riporto anche esplicitamente:

  • lavarsi spesso le mani, per almeno venti secondi, soprattutto dopo il contatto con merci, cibi, mezzi di trasporto e altre persone (usare anche prodotti alcolici e disinfettanti laddove non si possano lavare le mani)
  • evitare di passare del tempo vicino a persone con tosse, raffreddore e sintomi influenzali (tenere distanza di almeno un paio di metri)
  • non toccarsi naso, bocca e occhi (lavarsi le mani prima di farlo)
  • evitare i posti affollati dove non si può tenere una certa distanza tra le persone
  • usare fazzoletti monouso e cestinarli subito, mettersi la mano davanti alla bocca quando si tossisce (meglio ancora se invece della mano ci si copre con il braccio)
  • disinfettare e tenere puliti gli ambienti frequentati da più persone (bagno, studio, ufficio, ecc)